venerdì 12 febbraio 2010

AVATAR

Fumettone fantasy pieno di effetti speciali e nessun contenuto profondo degno di menzione salvo una bella lisciata ecologista tanto di moda.

Una trama così evidentemente fiacca che Cameron ha cercato di tamponare la falla tentando la cattura della benevolenza del pubblico di bocca buona, infilandoci una Sigourney Weaver, che dovrebbe farci ricordare i fasti e il sexy dei primi due Alien, cosa che non le riesce più tanto dato il giro vita acquisito nel frattempo.

Qualche Oscar ad Avatar per gli effetti speciali glielo si può dare, ma darne uno Cameron sarebbe consentirgli un altro furto come quello di Titanic, altro polpettone un po' più digeribile grazie alle rotondità appetitose di Kate Winslet.

The Hurt Locker

Un film che l'Oscar lo merita in pieno.

Un racconto per immagini di una giornata ordinaria di artificiere in Iraq.

In un paesaggio da incubo, fra gatti scheletrici e carcasse di auto, la coscienza di ogni istante come se fosse l'ultimo della propria vita.

E l'ansia di arrivare vivi a fine dei giorni di turno della squadra ti prende allo stomaco.

Stranamente però questo non è un film contro la guerra ma solo la storia di come un uomo affronta il suo dovere nei confronti del resto dell'umanità, anche quella che non ti comprende.

giovedì 11 febbraio 2010

Amelia

La vita di una ragazza del Kansas che non ha avuto bisogno delle scarpette rosse di Dorothy per volare nei suoi sogni.

Dire che la Swank e Gere sono bravi è sminuirne la professionalità, così come molto professionale la regia di Mira Nair.

Grande artigianato americano per una specie di docufiction

lunedì 1 febbraio 2010

L'uomo che fissava le capre

Un'altra surreale satira dell'America sulla sua mania di appassionarsi ai gadget del momento, dall'iPad a Obama, da Scientology ai pazzeschi esperimenti sul paranormale fatti dalle loro forze armate.

Un quartetto di attori che eseguono una partitura perfetta che ha il suo tema principale nella voglia dell'America di liberarsi della sua missione di liberatore del mondo così come vengono liberate le capre e gli istinti naturali alla fine del film.

Notevole l'aver fatto un film senza una donna, ma non se ne sente la mancanza di fronte a gente come George Clooney, Ewan McGregor, Jeff Bridges e Kevin Spacey.